Italy Seeks Unesco Status for Ancient Tradition of Transhumance

ITA:

L'Italia candida l’antica pratica della transumanza a patrimonio Unesco
Transumanza Unesco

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English

Transhumance, the seasonal migration of livestock to suitable grazing grounds, an ancient practice still carried out by some rural communities in Italy, is up for inclusion into Unesco’s list of humanity's Intangible Cultural Heritage. The candidacy was presented by Italy at Unesco’s Paris headquarters in late March.

The transhumance is a type of grazing based on the seasonal move of herds between areas with different climate. Shepherds on horseback move with their herds - mostly sheep, but also cattle - often accompanied by dogs, to the mountain in the spring, before the terrain becomes arid because of the heat, and return to the plains in the fall before the snow.

The practice is especially strong in Abruzzo, Molise, Puglia, Campania and Basilicata, where there is a network of transhumance’s tracks known as tratturi. These are thought to date to pre-Roman age, and were further developed by the Romans. Four main routes, known as the Royal Shepherd's Pathways, run through Abruzzo, Lazio, Molise and Puglia. In the Middle Ages, they were protected by rulers because they were a leading sector of the economy.

Transhumance is also practiced on the island of Sardinia, where about 40% of the 7 million sheep in Italy are reared, and a bit along the Alpine arc as well, especially in Lombardy and the Val Senales of South Tyrol.

The transhumance candidacy project began in 2015 when an action group in Molise brought together the local transhumant shepherds, who were joined by shepherds from Campania, Lazio, Puglia and Abruzzo. In 2017, the Italian Ministry of Agricultural, Food and Forestry Policies entered the practice of transhumance in the national Register of historical agricultural practices and traditional knowledge.

Transhumance is practiced in other countries as well; Austria and Greece joined the bid to Unesco. Unesco’s decision is expected in November 2019.

There are currently 399 cultural practices from 112 countries in Unesco’s list of Intangible Cultural Heritage. Italy’s most recent inclusion was the craft of Neapolitan pizza making in 2017.

Italian

La transumanza, la migrazione stagionale del bestiame verso pascoli idonei, un'antica pratica preservata da alcune comunità rurali in Italia, è candidata a diventare patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco. La candidatura è stata presentata dall'Italia presso la sede parigina dell’Unesco a fine marzo.

La transumanza è un tipo di pascolo basato sul movimento stagionale delle mandrie tra aree con clima diverso. I pastori a cavallo si spostano con le loro mandrie - per lo più pecore, ma anche bovini - spesso accompagnati da cani, verso la montagna in primavera, prima che il terreno diventi arido a causa del caldo, e ritornano in pianura in autunno, prima della neve.

La pratica è particolarmente forte in Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata, dove c'è una rete di sentieri di transumanza conosciuti come tratturi. Si pensa che risalgano all'età pre-romana e furono ulteriormente sviluppati dai Romani. Quattro itinerari principali, noti come i Sentieri Reali del Pastore, attraversano l'Abruzzo, il Lazio, il Molise e la Puglia. Nel Medioevo, poiché erano un settore trainante dell'economia, furono ufficialmente protetti dal re.

La transumanza è praticata anche in Sardegna, dove circa il 40% dei 7 milioni di pecore in Italia è allevato, e in parte lungo l'arco alpino, soprattutto in Lombardia e nella Val Senales dell'Alto Adige.

Il progetto di candidatura per la transumanza è iniziato nel 2015 quando un gruppo di azione in Molise ha riunito i pastori transumatori locali, a cui si sono aggiunti i pastori di Campania, Lazio, Puglia e Abruzzo. Nel 2017, il Ministero italiano delle politiche agricole, alimentari e forestali ha inserito la transumanza nel registro nazionale delle pratiche agricole storiche e delle conoscenze tradizionali.

La transumanza è praticata anche in altri paesi; l'Austria e la Grecia hanno aderito alla gara per l'Unesco. La decisione dell'UNESCO è prevista per novembre 2019.

Attualmente ci sono 399 pratiche culturali di 112 paesi nella lista dei beni culturali dell'Unesco. L'inclusione più recente per l’Italia è stata la pizza napoletana con l’arte del pizzaiolo.

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