From Cingoli to the Amalfi Coast

ITA:

Da Cingoli alla Costiera Amalfitana

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English
Words by Caroline Glenny

Naples, the Amalfi Coast, Positano, Capri. A guided coach tour. Why don’t I come? asks my neighbour, Fiorella. I can think of many reasons. I’ve bought a house up in the beautiful Marche hills. Why leave? An all-night coach ride? What discomfort. A guided tour? I’m an ‘independent’ traveller, guided tours are anathema to me.

But this is a tour with a difference. Organised by local bricklayer, Primo, for a group of villagers, it’s the annual three-day holiday from the land and labouring jobs for most of them. For me, it’s an opportunity to get to know my neighbours and what is claimed to be the most beautiful coast in the Mediterranean. Count me in.

An early start

2am. We’re all standing by the coach in a car park next to the church in the local village. Buona sera all round and we’re off.
At 6am I open my eyes as the sun is rising over the Abruzzi National Park. Steep forested hills, their rocky summits a deep pink. A solitary bird, mists, isolated stone cottages with stakes in front for the kitchen garden, speed past. The beauty is breath-taking.
By 7am we’ve passed signs for Roma-Napoli and have turned south. First stop. A service station for breakfast. Not for the faint-hearted, I discover. I shove my way to the till to pay and get my scontrino, and to another counter for a cappuccino. We’re refreshed and on our way.
My companions are a mix of families with small children and elderly folk. There’s the local fireman, and an Argentinian couple. The woman’s father emigrated from this area in the 1950s. She, born in Buenos Aires, has emigrated back.

We’re entering the city’s periphery. Seatrain ship containers and gas tanks; high rise blocks; huge hoardings, trams, and now recognisable Naples scenes: high old buildings, wrought iron balconies, laundered clothes flapping in the balmy sea breeze.The port comes into view.We stop.

Taken in hand

It’s 8.45am. Alfonso, our Neapolitan guide, joins us. He greets us and promises us: with me you’ll be nel braccio degli angeli – in the arms of the angels.
He shows us the best views of the city and Vesuvius and the Bay of Naples before guiding us to the Palazzo Reale, home to the Bourbon kings, a cornucopia of riches, of frescoes, paintings, marble, tapestries, in a Pompeian red building with green shutters, surrounded by palmed shady gardens.
We’re free for a few hours. I climb the steep hill to the castle at its summit, and ride down again in the funicular, from every corner admiring the vista of the pale glittering sea and the bay and islands below.

Along the Amalfi Coast

Next day is the coast: Positano, Amalfi. Hairpin bends on the top of steep cliffs. I look out of the coach window straight down into clear emerald water, not even the side of the road is within my vision. I can see small stony bays, tropical plants and bougainvillea. Agricultural terraces are also cut into the rock with olives, apricots, peaches, oranges and, most of all – lemons. The interest of Le Marche travellers is fully engaged.

Back at our hotel we have a live singer. As dinner comes to an end an old lady from the coach silently takes her friend by the hand, guides her to the floor and - ballo liscio, they float like angels.
The six-hour journey home goes faster than I’d anticipated. Over the Abruzzi mountains again, with a service station stop. We replay the original breakfast clamber, this time for dinner.
As we draw into our village at 1am, Primo makes his final speeches thanking the driver and we applaud. He invites us all to his home on Saturday for roast pig.
I can’t wait!

Italian
Translation courtesy of Andrea Antonioni

Napoli, la Costa di Amalfi, Positano, Capri. Una visita guidata in pullman. Perchè non ci vai anche tu? chiede la mia vicina, Fiorella. Potrei in realtà addurre
molte ragioni al riguardo. Ho comprato una casa tra le belle colline delle Marche. Perchè andare via. Un viaggio di una notte intera con l’autobus ? Che scomodità. Una visita guidata ? Sono un viaggiatore ‘indipendente’, le visite guidate non fanno per me.

Ma questo è un viaggio con una differenza. Organizzato da Primo, il muratore del posto, per un gruppo di persone del paese, costituisce l’annuale gita di tre giorni come vacanza dai loro soliti lavori. Per me, è una opportunità per conoscere i miei vicini e quella che è considerata una delle coste più belle del mediterraneo. Vengo anch’io.

Una levataccia

2 del mattino. Siamo tutti in piedi vicino l’autobus nel parcheggio presso la chiesetta del paese. Buona sera a tutti e partiamo.
Alle 6 del mattino apro gli occhi mentre il sole si alza sopra il Parco Naturale degli Abruzzi. Colline ripide ricoperte da boschi, con le cime rocciose di colore rosa scuro. Un uccello solitario, le nebbie, casine in pietra in luoghi isolati con steccati nel cortile, ci passano veloci davanti. La bellezza è mozzafiato.
Alle 7 di mattina abbiamo oltrepassato i cartelli per Roma-Napoli e abbiamo girato verso sud. Prima fermata. Una stazione di servizio per la colazione. Non per chi non ha voglia di lottare, ho scoperto. Cerco infatti di farmi strada verso la cassa per pagare ed ottenere lo scontrino, e verso un altro bancone per il cappuccino. Ci siamo rifocillati e proseguiamo nel nostro cammino.
I miei compagni di viaggio sono un misto di famiglie con piccoli bambini e anziani. C’è il vigile del fuoco del paese e una coppia dall’argentina. Il padre della donna è emigrato dall’Italia negli anni 50. Lei, nata a Buenos Aires, è tornata in Italia.

Entriamo nella periferia della città. Container per navi e serbatoi di gas; alte costruzioni; enormi staccionate, tram e adesso le scene familiari di Napoli: alti e antichi palazzi, balconi con ferro battuto, panni ad asciugarsi al vento nella calda brezza marina. Il porto si dispiega di fronte ai nostri occhi. Ci fermiamo.

Presi per mano

Sono le 8.45 del mattino. Alfonso, la nostra guida napoletana, si unisce a noi. Ci saluta e ci promette: con me sarete ‘nel braccio degli angeli’.
Ci mostra le migliori vedute della città e il Vesuvio e la Baia di Napoli prima di guidarci al Palazzo Reale, la casa dei re Borboni, un coacervo di ricchezze, affreschi, dipinti, marmo, tessuti, in un rosso palazzo di Pompei dalle persiane verdi, circondato da freschi giardini di palme.
Siamo liberi per un pò di ore. Salgo lungo la ripida collina fino al castello in cima, e torno giù con la funicolare, da ogni angolo ammiro la vista del pallido luccichio del mare e la baia e le isole laggiù.

Lungo la costa amalfitana

Il giorno dopo la costa: Positano e Amalfi. Curve a gomito sopra scoscese scogliere. Guardo fuori dalla finestra dell’autobus giù verso l’acqua di uno smeraldo cristallino, non si frappone neanche il ciglio della strada alla mia veduta. Vedo piccole calette di roccia, piante tropicali e la bougainvillea.
Ci sono anche terrazze coltivate scavate nella roccia con olive, albicocche, pesche, arance e soprattutto limoni. L’interesse dei visitatori delle Marche viene così messo a dura prova a confronto.

Tornati al nostro albergo troviamo un cantante. Mentre si avvicina la fine della cena una anziana signora del nostro gruppo silenziosamente prende per la mano la sua amica, e la porta sulla pista per un ballo liscio, si muovono come angeli.
Il viaggio di sei ore di rientro è più veloce di quanto avessi immaginato. Di nuovo lungo le montagne degli Abruzzi con una fermata alla stazione di servizio. Rifacciamo una simile lotta per la colazione, questa volta per la cena.
Mentre entriamo nel nostro paese alle 1 di mattina, Primo fa i suoi ultimi discorsi ringraziando l’autista e noi applaudiamo. Ci invita tutti a casa sua sabato per la porchetta. Non vedo l’ora.

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